(Interviste a clienti all'interno di un
supermercato)
D - Che tipo di olio
usa?
DONNA 1
"Olio di
oliva"
UOMO 1
"Io condisco
tutto con olio"
D - Lei consuma olio o
burro?
UOMO 2
"Sì uso l'olio,
comunque l'olio, preferibile al burro, sicuramente molto di
più"
DONNA 2
"Io uso olio
d'oliva!"
DONNA 3
"Ne consumiamo
un paio di litri al mese due litri, due o tre litri al mese di
extravergine"
LUIGI VERONELLI -
scrittore
"Tutto l'olio extravergine dovrebbe essere un prodotto
del tutto naturale invece l'olio extravergine d'oliva o quasi tutto, la
grandissima percentuale, è un olio rettificato è un olio che parte da un
olio lampante, attraverso quindi, assolutamente negativo per la salute
dell'uomo, che è messo a posto forse con sistemi intelligenti ma
fraudolenti sicuramente"
IN STUDIO MILENA
GABANELLI
Buonasera, parliamo di olio d'oliva. Gli italiani sono i
più grandi consumatori di olio al mondo. Il mediterraneo produce il 98%
dell'olio d'oliva del mondo, e il nostro è universalmente riconosciuto
come l'olio migliore. Ma non è quello che consumiamo noi, tant'è vero che
sono in pochi a sapere che differenza c'è fra un olio d'oliva e uno
extravergine. Bernardo Iovene ha visitato tutte le zone italiane di
produzione dell'olio e cominciamo proprio con l'extravergine: come si fa e
quanto costa.
Autore
Partiamo
dall'inizio cioè dai campi, anzi dalle colline toscane.
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore toscano
"Se si vuole fare un olio di buona qualità di
ottima qualità bisogna vedere di cogliere l'oliva quando è ancora verde o
tende a maturare come lei può vedere anche dal campo"
Autore
Per fare l'olio
extra vergine, le olive bisogna strapparle dall' albero prima che
siano
mature e cadano da sole.
Raccolte dall'albero prima che siano mature,
vengono prima lavate poi frante, con le vecchie macine di pietra, oppure
con sistemi più moderni. Da questa pasta poi si ricava l'olio ed é in
questo impasto che avviene la spremitura a freddo, infatti se aggiungiamo
invece acqua calda, si ottiene più quantità ma l'olio sarà meno ricco di
elementi benefici, perché l'olio di oliva extra vergine, per chi non lo
sapesse, fa bene.
MARIA GRAZIA VAGLIO -
gastroenterologa
"L'olio extravergine di oliva abbassa il tasso di
colesterolo nel sangue e innalza la frazione HDL colesterolo. La frazione
HDL colesterolo non è altro che quella frazione di colesterolo buono che è
buono , perché è lo spazzino delle arterie"
Autore
Ma se abbiamo
ottenuto un olio extravergine lo sappiamo solo alla fine, la misurando
l'acidità, che deve essere sotto l'1% per ogni 100 grammi
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore toscano
"Cioè il segreto è nella raccolta perché io le
colgo e mentre le colgo le porto qui nel frantoio, queste olive che lei
vede, stasera è già olio"
Autore
Quindi raccolta
a mano, cioè strapparle dall'albero e frangerle prima possibile, perché se
maturano aumenta l'acidità e facciamo un olio non commestibile
D - (Rivolgendosi ad un
raccoglitore di olive) Senti quanto guadagni al giorno?
OPERAIO EXTRA COMUNITARIO:
"Centoventimila lire"
D - E quante ore di lavoro
fai?
OPERAIO EXTRA COMUNITARIO:
"Qui si lavora nove ore anche nove ore e mezzo al
giorno"
D - Lei paga centoventimila
lire un operaio per fare…
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore toscano
"Per fare undici chili di olio ogni quintale
d'oliva"
D - Le costa solamente di
raccolta diecimila lire al litro?
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore toscano
"Ma forse di più"
Autore
Dalla Toscana
passiamo alla provincia di Lecce e ad un altro sistema di raccolta delle
olive dall'albero, cioè con lo scuotitore. Agganciato il ramo, cominciano
le scosse e le olive cadono.
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Questo prodotto viene mandato in
frantoio tra due ore e mezza, alle ore 12,30 quando finisce il turno degli
operai e viene immediatamente pulito. Dunque ogni albero può tirare fuori
sei litri di olio extravergine di oliva"
D - Quanto le costa un
operaio?
GIUSEPPE PICCINNI - Responsabile azienda
olivicola
"Gli operai uomini costano sessantamila lire al giorno
più i contributi, contributi normali e dell'Inps gli operai donna mi pare,
mi pare sulle quarantaduemila lire sempre più i contributi"
D - Che differenza c'è fra
gli uomini e le donne?
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Ma le donne hanno una retribuzione
inferiore, il motivo non lo so, perché sono nuovo nel settore"
Autore
Questi costi
fanno anche la differenza sui prezzi dell'olio, avete visto, un extra
comunitario in Toscana prende centoventimila al giorno, ovvero sessantadue
euro, in Puglia una bracciante locale solo quarantamila lire al giorno,
venti euro e sessanta centesimi
D - Quanto lo vende al litro
GIUSEPPE PICCINNI - Responsabile azienda
olivicola
"Io lo vendo, esce dall'azienda a diciottomila lire al
litro"
D - Quanto le costa?
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Consideri che il costo medio del
litro di olio a noi finito perché facciano tutta la filiera compreso
l'imbottigliamento intorno alle quattordicimila lire"
D - Senta quanto le costa una
bottiglia di questo?
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore toscano
"lo vendo a ventiduemila lire il litro, le
garantisco che ci sto dentro proprio un po' impiccato"
D - E
quanto ci guadagna su ogni bottiglia?
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore
""Ci guadagno e non calcolando tanto il lavoro della
mia famiglia, ci guadagno sulle quattromila lire"
D - Quanti anni ha
questo?
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Questo avrà un settecento anni
quest'albero, gliene mostrerò alcuni che hanno anche novecento anni"
Autore
Gli alberi di
ulivo, oltre a dare un frutto, sono alberi secolari che non si possono
abbattere, esiste addirittura il catasto degli ulivi, in base al quale poi
si danno i contributi
Dalla Puglia al Garda,
cambiamo regione e cambiamo metodo
ALEX NEMBER - Fattoria Il
Paradiso
"Ecco vedi qui, vedi è il metodo di raccolta con gli
agevolatori. Vedi che praticamente non si va a scuotere il tronco, ma si
va a sbattere con queste manine di plastica che vanno appunto ad aria
compressa, con il compressore attaccato al trattore, che ci permette di
fare cadere le olive"
Autore
In effetti
la differenza è abissale. Utilizzando lo scuotitore infatti, così come
avviene in Puglia, può anche accadere che qualche ramo degli ulivi
secolari possa rompersi.
Ma torniamo al Garda, anche
qui il costo dipende dalla manodopera e dalla cura delle piante, devono
essere potate e irrigate.
ALEX NEMBER - Fattoria Il
Paradiso lago di Garda
"Prendono tredicimila lire all'ora per fare
la raccolta solo il parametro raccolta all'interno del costo della
produzione dell'olio sono dieci, dodicimila lire al litro solo la
raccolta"
Autore
E questo è
l'olio del signor Nember venduto a ventisettemila e ottocento lire pari a
14, 36 euro, per una bottiglia da un quarto. Vale a dire centodiecimila
lire al litro.
D - Il suo olio è il più caro
del mondo!
ALEX NEMBER - Fattoria Il Paradiso
"Ma,
non lo so, se è il più caro del mondo, io so che avendo tutta la filiera
produttiva questi costi devono rientrare poi alla fine nel
prezzo"
D - Senta quanto costa un
litro d'olio all'origine?
ALEX NEMBER - Fattoria Il
Paradiso
"A noi un litro d'olio all'origine costa non meno di
cinquantamila lire"
Autore
Proseguiamo
per la Liguria, in provincia di Imperia, la raccolta è difficile perché
gli ulivi sono tutti in pendenza. I braccianti, quindi, devono essere
specializzati e, chiaramente, costano.
LAURA MARVALDI - produttore
olio Liguria
"Un bracciante può guadagnare dalle duecentomila alle
cinquecentomila lire al giorno"
D - Qui in Liguria?
LAURA MARVALDI - produttore
olio Liguria
"Qui in Liguria"
D - Quanto le costa proprio
all'origine?
LAURA MARVALDI - produttore
olio Liguria
"All'ora, l'anno scorso che è stata un annata
particolarmente facile, perché qui da noi c'è stata abbondanza di prodotto
mi è costato circa quindicimila lire al litro penso che quest'anno se me
ne costa venti, ventiduemila faccio i salti mortali"
D - Questo, quanto
costa?
LAURA MARVALDI - produttore
olio Liguria
"Questo penso si trovi nei negozi intorno alle
trentamila lire e questo intorno alle settanta, ottantamila lire
circa"
D - Senta dove lo vende il
suo olio?
LAURA MARVALDI - produttore
olio
"Ma direi in Italia nell'alta ristorazione, nelle enoteche
importanti e nelle gastronomie di alta qualità, nel resto del mondo,
Giappone, Stati Uniti, Svizzera, Germania"
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Il nostro maggior mercato è l'
Australia, la nuova Zelanda e la Germania"
Autore
Per chiudere
il cerchio siamo passati anche dai mastri oleari. Questi oli sono tutti
certificati DOP, di origine protetta.
D - Dove viene venduto
quest'olio?
FLAVIO ZARAMELLA - presidente
Corporazione Mastri Oleari
"Questi oli qui, questi oli in genere,
purtroppo vengono venduti all'estero"
Autore
E sapete
perché vanno all'estero? Perché in Italia ci sono i migliori oli del mondo
lo sanno tutti tranne noi
Autore
Questa è la
cantina di Luigi Veronelli, da sempre intenditore di vini ma anche di
olio.
D - L'olio italiano nel mondo
come viene considerato?
LUIGI VERONELLI -
scrittore
"Il migliore, per fortuna, l'opera dei nostri
olivicoltori nel passato è stata tale da far immaginare al mondo che
l'olio d'oliva italiano sia migliore, ed è vero, è il migliore"
IN STUDIO MILENA
GABANELLI
Abbiamo visto che l'olio extravergine costa un pò, perchè
bisogna raccogliere le olive dall'albero, però fa tanto bene, lo sanno i
tedeschi, i giapponesi e l'alta ristorazione, e noi? Noi che andiamo al
supermarket, se vogliamo una certezza dobbiamo cercare bottiglie con la
scritta DOP, cioè denominazione di origine protetta, però possiamo anche
accontentarci del semplice olio d'oliva, vediamo come si fa.
(All'interno di un
supermarket)
D - Che differenza c'è tra un
extravergine e un olio d'oliva
DONNA 1
"Non lo
so"
D - Lei sa la differenza che
c'è tra l'olio di oliva e l'olio extravergine?
DONNA
2
"Una volta la sapevo me ne sono dimenticata, me lo dica
lei"
Autore
Cerchiamo di
capirla bene questa differenza: l'olio di oliva si fa con l'olio lampante.
Vediamo cos'è.
(In Toscana, in un
uliveto)
D - Mi spieghi un attimo se
noi a questa pianta la lasciamo così com'è, le olive ad un certo punto
cadono lei mette questi teli raccoglie le olive e fa
l'olio
MICHELE DI GAETANO - agricoltore
"Questo io
non lo faccio naturalmente, però si fa, si usa molto, però questo non si
chiama extravergine ma si chiama olio lampante che non è neanche in olio
commestibile"
(In Puglia, in un uliveto)
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Ecco in questo modo vengono
raccolte le olive da terra"
D - Diciamo queste qua sono
cadute dall'albero
GIUSEPPE PICCINNI - Responsabile azienda
olivicola
"Queste sono cadute dall'albero, per noi questa è una
eventualità, è un eccezione non è la norma"
D - Però da queste olive non
si può fare…
GIUSEPPE PICCINNI - Responsabile azienda
olivicola
"Da queste olive è assolutamente impossibile ricavarne
olio extravergine, queste sono raccolte dalla raccoglitrice da terra,
guarda che pessima qualità queste invece sono olive raccolte dall'albero
guarda la bellezza di queste olive"
D - La maggior parte delle
aziende lavorano con questo metodo?
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Da quello che mi risulta il 90%
delle aziende lavorano con questo metodo"
D - O si hanno i mezzi per
raccoglierle...
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Oppure si raccoglie da
terra"
Autore
E alla fine
ecco il risultato:
- immagini di due piatti
contenenti olio, in uno vi è olio extravergine, nell'altro dell'olio
lampante.
L'autore, assaggiando l'olio
(extravergine di oliva)
"Questo è piccante"
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Certo"
Autore, assaggiando l'altro
olio nell'altro piatto (lampante)
"Questo è un'altra
cosa"
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"È totalmente diverso"
Autore
"Forse questo
mi è più familiare...un'altra cosa"
GIUSEPPE PICCINNI -
Responsabile azienda olivicola
"Forse ti è più familiare perché
avrai condito le tue insalate con olio lampante senza saperlo"
Autore
L'olio
lampante può andare solo all'industria dell'olio per essere raffinato, si
aggiunge una percentuale a discrezione di extravergine e poi finisce nei
supermercati come olio d'oliva.
E questa è una delle più grandi
raffinerie d'Italia
MARIO RENNA - Responsabile
Qualità casa olearia italiana
"La movimentazione giornaliera è di
circa un centinaio di autobotti al giorno sia oli in entrate grezzi che
oli raffinati in uscita. L'olio lampante ottenuto per spremitura dalle
olive non è idoneo al consumo alimentare e allora viene raffinato in
questi impianti per essere trasformato in olio d'oliva
raffinato"
Autore
Una volta
raffinato, cioè ripulito di tutte le impurità, per diventare commestibile,
l'olio, ha bisogno di essere miscelato a sua volta con una quantità
imprecisata di olio extra vergine, non importa quanto.
MARCELLO SCOCCIA -
Assicurazione Qualità Sasso
"L'olio d'oliva è un olio, è una
miscela di due diverse tipologie di olio che sono l'olio d'oliva raffinato
e l'olio extravergine in percentuale che può variare perché la legge non
stabilisce il quantitativo di olio extravergine da inserire nel prodotto
olio d'oliva"
D - Allora potete mettere l'1% di olio
extravergine e fare l'olio d'oliva?
MARCELLO SCOCCIA -
Assicurazione Qualità Sasso
"Diciamo che la legge non stabilisce un
quantitativo minimo per cui molte aziende possono utilizzare il 5/10/30%
alcune il 40/50%"
D - Ho capito, voi quanto c'è
ne mettete?
MARCELLO SCOCCIA -
Assicurazione Qualità Sasso:
"Noi mettiamo una buona percentuale
rispetto alla media sicuramente un 20% lo mettiamo"
(Interviste a clienti
all'interno di un supermercato)
D - Lei sa la differenza che
c'è tra un olio extravergine e un olio d'oliva?
DONNA 1
"Ma
onestamente no!"
UOMO 1
"Cioè l'olio
extravergine ha una caratteristica dell'olio d'oliva"
D - Lei sa la differenza che
c'è tra un olio extravergine e un olio d'oliva?
DONNA 2
"No
essenzialmente no, so che è più buono"
Autore
Ricapitolando, siamo
il paese degli uliveti, se riuscissimo a strappare le olive dall'albero
prima che cadano avremmo cinquecento tipi di oli dal gusto diverso di
altissima qualità, ma evidentemente ad un prezzo superiore, invece,
specialmente al sud la raccolta avviene direttamente da terra.
ANTONIO DE VITIS -
Agricoltore pugliese
"Ma tanto fare l'extravergine o fare lampante,
la differenza è poca ha cinquecento, seicento lire di differenza c'è, è
inutile che io mi debbo sgobbare a fare l'olio extravergine e lo vendo a
tremila lire che guadagno è? Fra la manodopera che prendo, tante volte
devo raccogliere e invece raccolgo solamente una volta all'anno, come
quella che arriva dalla Tunisia lo coglie una volta l'anno, olio di venti
gradi e poi dice olio pugliese, ma quale olio pugliese! l'olio nostro è
buono! però non si vende"
Autore
In Italia ci
sono un milione di agricoltori olivicoli, e la maggior parte vende le
proprie olive al grossista che poi vende alla grande industria; sapete
qual è la differenza tra un olio lampante e un olio extravergine d'oliva?
Mille lire
STEFANO LEOANGELI - Direttore
generale Carapelli
"Un olio, prodotto italiano, diciamo di
provenienza Puglia può essere intorno alle cinquemilacinquecento lire al
chilo"
MARCO DE CEGLIE - Direttore
Bertolli
"In questo momento un buon olio extravergine italiano
dalla Puglia, quindi dalla grande zona di produzione può costare dalle
cinquemilacinquecentolire"
D - Seimila lire, lei meno di
seimila lire lo riesce a fare l'olio? all'ingrosso
NICOLA MITOLO - Olio Nostro
Coop. Produttori:
"Oggi no"
D - Non c'è la
fa
NICOLA MITOLO - Olio Nostro
Coop Produttori:
"No oggi è impossibile produrre un chilo d'olio al
di sotto delle 6000 lire con tutte le spese che stanno"
D - Su un litro d'olio
quanto, quanto guadagna?
ANTONIO DE VITIS- Agricoltore
pugliese
"Quanto guadagno? Niente toglimi le cinquecento lire di
pulitura, togli le sessantamila lire cinque ore una donna per
raccoglierle, benzina, trasporto, mi faccia il conto lei e vediamo quello,
quello che si guadagna"
Autore
Ma come si fa a
stabilire un prezzo di mercato al di sotto del costo di produzione della
materia prima? Forse la cosiddetta legge del mercato ha tenuto conto che
agli agricoltori arrivano anche i contributi della Comunitaà europea e,
quindi sono stati scalati dal prezzo. Infatti ogni agricoltore riceve
duemilacinquecento lire, un 1,29 euro per ogni chilo di olio prodotto. Che
sia commestibile o meno.
MICHELE DI GAETANO - agricoltore
toscano
"Ad esempio io che curo le olive mi esaspero a fare la
qualità prendo gli stessi soldi di quello che invece le fa cader per terra
e fa un olio lampante non commestibile, lui prende la stessa mia cifra e
questo io lo trovo ingiusto perché lui non produce nulla, nulla che possa
servire alla società, io invece no, produco un olio che è
buono"
D - Sia che io produca
extravergine, sia che io produca lampante il contributo è lo stesso?
PAOLO GULINELLI - AGEA
Ufficio Commissiarale
"Il contributo è lo stesso"
D - Questo chi lo ha
stabilito?
PAOLO GULINELLI - AGEA
Ufficio Commissiarale
"La comunità europea"
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore toscano
"Tantissime aziende nascono proprio per il
contributo comunitario cioè nel glie ne frega niente"
D - Ma guadagnerebbe di più
lei
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore toscano
"Molto di più
"
D - Perché non lo
fa?
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore toscano
"Sono stupido, non lo so, sarò intelligente non
lo so"
Autore
Una cosa
curiosa è che l'agricoltore prende il contributo della Comunità Europea
grazie a queste ricevute rilasciate, pensate, dagli stessi frantoiani.
Queste ricevute dicono che spesso vengono gonfiate
MICHELE DI GAETANO -
agricoltore toscano
"Ma si può imbrogliare ad esempio aumentando la
quantità di olio prodotto, io le ho detto prima che produco con il
denocciolato undici chili d'olio a quintale, io ne segno sedici è
difficile controllarmi capito!"
Autore
Diciamo che se
l'olio fosse pagato al prezzo giusto non ci sarebbe bisogno del contributo
europeo, infatti chi non ha problemi di vendita si permette il lusso di
rifiutarli.
ALEX NEMBER - Fattoria il
Paradiso Lago di Garda
"Noi, io ho rifiutato, cioè non ho fatto la
richiesta per ottenere questo rimborso da parte della Comunità Europea,
perché ritengo che sia stato il grande male dell'agricoltura
italiana"
Autore
Mentre per
altri il contributo europeo può rappresentare l'unico reddito e siccome
viene dato sulla quantità e non sulla qualità che si produce il risultato
è che nel sud, dove ci sono la maggior parte degli ulivi, si produce più
lampante che extra vergine
D - Per la maggior parte
comunque è lampante abbiamo detto
ALDO TURI - Oleifici
Turi
"La maggior parte è lampante, la maggior parte dell'olio il
70% è lampante il 30% riusciamo a fare l'extra vergine"
D - Quanto extra vergine e
quanto lampante si produce in Italia?
NICOLA RUGGIERO - Presidente
Unaprol
"Ci vorrebbe un mago per sapere e avere il conto di questi
dati, noi possiamo andare a naso, come si dice"
D - Cioè non lo sappiamo, non
ci sono dati ufficiali
NICOLA RUGGIERO - Presidente
Unaprol
"Non lo sappiamo ed è la pecca e la lacuna del sistema
comunitario dell'O.C.M. del sistema di sostegno e di regolamentazione del
mercato"
Autore
Se la
confusione regna cerchiamo di fare un po' di chiarezza sui consumi degli
italiani.
D - Ma il consumatore
italiano che olio consuma?
GIOVANNI ALEMANNO - Ministro
delle Politiche Agricole
"Il consumatore italiano consuma
tendenzialmente un olio di qualità, richiedono la qualità, noi stiamo
lavorando per fare in modo che questa qualità possa corrispondere alle
etichette che vengono diffuse con quel prodotto che viene
venduto"
Autore
E questo cosa
vuol dire che le etichette non dicono la verità
NICOLA RUGGIERO - Presidente
Unaprol
"Ognuno può scrivere quello che gli pare, può scrivere
spremuta a freddo, raccolta a mano, raccolto a mezzanotte può scrivere
quello che gli pare e non c'è nessun sistema che verifica l'attendibilità
di queste dichiarazioni"
LUIGI VERONELLI -
scrittore
"La truffa, la truffa consistente che esiste, esiste in
ogni luogo in Italia, è nel vendere olio extra vergine d'oliva quello che
non è olio extra vergine di oliva"
FLAVIO ZARAMELLA - Presidente
Corporazione Mastri Oleari
"Ma in genere i cosiddetti oli di
aziende di marca, cosiddetti di marca, impropriamente chiamate industrie,
sono di che più che altro sfruttano dei nomi dei loghi famosissimi nel
passato e che sfruttando questa immagine commercializzano dei prodotti che
con il nostro paese non hanno quasi sempre nulla a che fare"
IN STUDIO MILENA
GABANELLI
Allora, l'olio d'oliva è un olio lampante, che diventa
commestibile attraverso un processo di raffinazione e con un'aggiunta a
piacere di extra vergine. È una percentuale libera, che non deve essere
specificata in etichetta e infatti nessuno lo fa. La domanda è: sarà un
olio italiano? Bernardo Iovene si è fatto aiutare proprio dalle grandi
marche. Per cominciare, Bertolli non sta a Lucca, ma a Milano e fa parte
di uno dei più grandi gruppi alimentari del mondo: l'anglo olandese
Unilever.
D - Senta Bertolli è una
marca famosissima
MARCO DE CEGLIE - Direttore
Bertolli
"Sì, Bertolli è l'olio d'oliva più venduto nel
mondo"
D - Senta ma come funziona la
famiglia Bertolli vi porta l'olio qui e voi lo imbottigliate?
MARCO DE CEGLIE - Direttore
Bertolli
"Allora, la famiglia Bertolli ha venduto il business
dell'olio d'oliva e del vino non a noi molti anni fa"
D - Senta avete comprato
anche gli uliveti Bertolli?
MARCO DE CEGLIE - Direttore
Bertolli
"No, gli uliveti Bertolli, non sono mai stai nella
storia"
D - Quindi non c'è più
Bertolli, non ci sono gli uliveti, anzi, non ci sono mai
stati.
MARCO DE CEGLIE - Direttore
Bertolli
"Noi abbiamo comprato nel '94 dall'IRIS dalla SME il
marchio Bertolli e…"
D - Per marchio che cosa
intende? voi avete comprato il nome?
MARCO DE CEGLIE -
Direttore Bertolli
"Bè abbiamo comprato il nome"
D - Non l'olio, il nome
allora?
MARCO DE CEGLIE - Direttore
Bertolli
"Bè, l'olio si compra ogni giorno perché chiaro, deve
essere fresco, non è che uno può comprare l'olio e tenerlo lì vent'anni e
abbiamo comprato il nome e il KNOW HOW di produzione"
D - Quanti litri d'olio ci
sono, tonnellate?
MARCO DE CEGLIE - Direttore
Bertolli
"Questo parco serbatoio tiene fino a quattromila
tonnellate di extra vergine e quindi ovviamente può capire anche le
esigenze di sicurezza, parliamo di venti miliardi di valore immobilizzato
di olio"
D - L'olio, quindi, arriva con le autobotti, da
dove?
MARCO DE CEGLIE - Direttore
Bertolli
"La grande produzione di olio d'oliva viene dal sud
dell'Italia quindi la Puglia, la Calabria, dalla Grecia, dalla Spagna,
dalla Tunisia, potrebbe essere la Turchia diciamo. Sul totale dei nostri
acquisti diciamo così di olio che viene dall'Italia c'è ne può essere dal
20 al 30%"
Autore
Quindi Bertolli
che comprende anche i marchi Dante e San Giorgio, utilizza dal 20 al 30 %
dell'olio italiano il resto è spagnolo, greco, tunisino e turco
(Interviste a clienti in un
supermercato)
DONNA
"Anche Bertolli,
sì ho provato"
D - È italiano secondo
lei
7
DONNA7
"Si penso di sì"
7D - Ne è convinta che è
italiano?
DONNA
"Spero!"
UOMO7
"Mi piace
anche il Bertolli quello busto però"
7D - Secondo lei da dove
viene?
UOMO
"Ma io preferisco
i prodotti italiani, non è toscano questo qui?"
Autore
Da Bertolli a
Carapelli.
D - Ma qui c'è il signor
Carapelli?
STEFANO LEONANGELI -
Direttore generale Carapelli
"Ma il signor Carapelli c'era fino
all'inizio degli anni ottanta poi Carapelli è entrata a far parte di un
gruppo diciamo, multinazionale italiano il più grande gruppo agro
alimentare che è tuttora e adesso ancora facciamo parte di questo
gruppo"
Autore
Siamo pieni di
grandi gruppi Carapelli ha una gamma di prodotti vari, c'è l'olio toscano,
ed è scritto in bella mostra sull'etichetta, che costa più di quello
standard, poi c'è il ligure e l'italiano 100%, ma sono produzioni
limitate.
D - Questo viene dalla Toscana? In che percentuale
viene dalla toscana?
GIAMPAOLO BASSETTI -
stabilimento Carapelli direttore
"Ma noi facciamo un prodotto
chiamato di nicchia una produzione molto limitata siamo attorno a mille
quintali l'anno circa, mille su quattrocentomila abbastanza bassa, una
percentuale molto, molto piccola.
Questa è una bottiglia (indicando
bottiglia olio Carapelli dalla forma nota) che Carapelli ha brevettato da
più di trent'anni ormai"
D - Mi faccia lei una
etichetta trasparente di quell'olio lì
STEFANO LEONANGELI -
Direttore generale Carapelli
"Come etichetta trasparente di
quell'olio lì possiamo tranquillamente dirle che so che abbiamo una
ricetta di diversa composizione che può variare, in questo momento potrei
dirle che in questo momento stiamo confezionando con il 30% di olio
italiano su questo prodotto
D - E l'altro 70% che olio
è?
STEFANO LEONANGELI -
Direttore generale Carapelli
"In questo momento principalmente è
Grecia"
Autore
Quindi la
famosa bottiglia della Carapelli ha un 30% di olio italiano il resto viene
dalla Grecia, ma noi abbiamo visto , girando nello stabilimento silos di
olio anche tunisino spagnolo da qualche parte lo metteranno
Andiamo dai
fratelli Carli, olio venduto per corrispondenza dalla rinomata ditta di
Oneglia Imperia.
GIANFRANCO CARLI - Fratelli
Carli
"L'olio d'oliva ligure è sempre stato famoso un pò più per il
fatto che provenisse dalla Liguria perchè quantitativi in Liguria non sono
mai stati sufficienti per le aziende che c'erano diciamo che la
caratteristica che avevano queste aziende è sempre stata di fornire un
prodotto che fosse il, più possibile simile all'olio ligure e che fosse il
più costante possibile durante gli anni, andandolo però a ricercare in
altre varie zone dove c'è la produzione
D - E anche
all'estero?
GIANFRANCO CARLI - Fratelli
Carli
"Anche all'estero, in zone dove c'è la produzione"
Autore
Quindi un olio
imbottigliato in Liguria simile all'olio ligure, ma proveniente da altre
parti d'Italia e dall'estero?
GIANFRANCO CARLI - Fratelli
Carli
"Ma varie zone dell'Italia dalla Spagna, dalla
Grecia"
Autore
Dunque l'olio
Carli è italiano spagnolo e greco, adesso andiamo da sasso altro marchio
ligure, ma ormai acquistato dalla multinazionale svizzera Nestle' con una
sede a Milano. Da dove arriva l'olio Sasso?
MARCELLO SCOCCIA -
Assicurazione Qualità Sasso
"Per cui i nostri dove attingiamo
principalmente sono nel sud Italia e la Grecia, pochissimo diciamo in
Spagna ma principalmente in Grecia"
D - In percentuale?
MARCELLO SCOCCIA -
Assicurazione Qualità Sasso
"Mediamente potrebbe essere un 40% un
30%"
D - Un 40% ?
MARCELLO SCOCCIA -
Assicurazione Qualità Sasso
"Fra un 30 e un 50%"
D - Fra il 30 e il 50%
italiano diciamo
MARCELLO SCOCCIA -
Assicurazione Qualità Sasso
"Sì"
Autore
Ma questi dati
saranno poi veri? Purtroppo no! Ma me ne sono accorto solo quando ho
risentito il nastro, ascoltiamo quindi che cosa hanno detto quando mi sono
leggermente allontanato:
- Ti hanno fatto la
domanda…le nostre olive da dove arrivano?
- Siamo stati sinceri in
parte, ho detto una piccola balla, perché noi utilizziamo il 15%
però…questo tanto non si può quantificare mai
Autore
In realtà,
avete sentito, la Sasso utilizza il 15% di olio italiano, ma a noi avevano
detto tra il 30 e il 50%, questo non vuol dire che le miscele di olio non
siano di qualità, per carità, ma perché nessun consumatore sa che l'80%
dell'olio che consuma è un olio straniero? E perché non c'è scritto
sull'etichetta?
D - Però sia la miscela sia
la provenienza non è scritta sull'etichetta
MARCO DE CEGLIE - Direttore
Bertolli
"Noi siccome la legge non prescrive nessuna indicazione
non diciamo niente perché secondo noi quello che garantisce la qualità non
è l'origine ma è il marchio Bertolli, il consumatore prende Bertolli gli
piace Bertolli e se lo riacquista vuol dire che ha fatto un buon lavoro
questa è la qualità"
(Intervista ai clienti
all'interno di un supermercato)
UOMO
"Mi sento preso
in giro se lei mi dice così perché io penso che Bertolli produce in Italia
e io penso che sia un oliva italiana se lei mi dice che c'è l'80%
dell'olio straniero io mi sento preso per il sedere chiaro e
tondo"
Autore
Del resto cosa
è portato a pensare il consumatore se dietro la famosa bottiglia dell'olio
d'oliva c'è scritto che il Bertolli nasce a Lucca nel 1865 senza nessun
accenno che il contenuto è una miscela di oli di cui la maggior parte
esteri?
D - Voi lo scrivete sull'etichetta che usate olio
spagnolo greco oppure di varie parti d'Italia?
GIANFRANCO CARLI - Fratelli
Carli
"No, noi non lo scriviamo ma la legge assolutamente non lo
impone, noi ai nostri clienti lo diciamo da più tempo, tranquillamente
proprio giustificandolo con il fatto che andiamo noi, quello che cerchiamo
di garantire è di andare a cercare quello che c'è di meglio in
circolazione"
(Interviste ai clienti
interno supermercato)
D - Usate l'olio per
cucinare?
DONNA
"Sì"
D - Che tipo di
olio?
DONNA
"L'olio
Carli"
D - Se lo fa
arrivare?
DONNA
"Esatto"
D - Da dove?
DONNA
"Da Genova,
Imperia, Oneglia per l'esattezza"
D - Fatto da ulivi liguri
convinta?
DONNA
"Esatto"
D - Convinta?
DONNA
"Convinta"
UOMO
"C'è anche il
Carli"
D - Di dov'è il
carli?
UOMO
"Ma viene da
quelle parti lì di Savona, da quelle parti lì...."
D -
ligure?
UOMO
"Ligure"
UOMO 1
"Altri oli
Carli, Carapelli…"
D - Carli da dove
viene?
UOMO 1
"Liguria mi
sembra"
D - Carapelli?
UOMO 1
"Toscana
"
Autore
Carapelli
Firenze, c'è scritto sulla classica bottiglia d'olio della casa fiorentina
in bella mostra così come sul prodotto toscano e su quello tutto italiano
ma guardate invece come è piccolo è dove bisogna andarlo a leggere, che
vengono usati , sempre sulla famosa bottiglia, oli mediterranei, tra
l'altro senza specificare i paesi sul lato della bottiglia scritto in
caratteri minuscoli c'è oli extravergine di origine
mediterranea
D - Questa qui è una miscela
di oli italiani ed esteri, però sull'etichetta non compare
PIERRE DETRY - Sasso
Direttore generale
"No"
D - Perché?
PIERRE DETRY - Sasso
Direttore generale
"Non compare perché la legge non lo chiede e i
consumatori non lo chiedono neanche, perchè non c'è una domanda su da dove
viene l'olio quello che è importante per noi è il profilo di
gusto."
D - Ho capito, però la legge,
c'è un regolamento che dice che bisogna indicare la provenienza dell'olio
però è facoltativo
PIERRE DETRY - Sasso
Direttore generale
"Effettivamente"
GIOVANNI ALEMANNO - Ministro
dell'Agricoltura
"È facoltativa ma quando uno descrive dentro
l'etichetta che è un olio extra vergine e che è prodotto in Italia quindi
da uliveti italiani deve rispettare queste cose qua…"
D - Avete scelto di non
farlo?
PIERRE DETRY - Sasso
Direttore generale
"Abbiamo scelto di non farlo forse perché non
vediamo interesse di metterlo"
Autore
Infatti che
interesse avrebbero queste ditte a scrivere la verità sulle
etichette?
(Interviste a clienti
supermercato)
D - Senta lei comprerebbe un
olio che viene dalla Grecia, Spagna, Tunisia?
DONNA
"No"
D - Lei comprebbe un olio che
viene dall'estero?
DONNA
"No, no, noi ci
abbiamo l'olio qua perché quello dall'estero?"
D - Si fida degli oli che
vengono dall'estero?
DONNA
"No, no
prendo sempre robe italiane"
GIOVANNI ALEMANNO - Ministro
delle Politiche Agricole
"Ecco perché è importante il consumatore,
il consumatore deve esigere dal prodotto che compra l'etichetta giusta e
deve controllare che l'etichetta è quella che lui si aspetta"
Autore
E il
consumatore infatti lo esige, ma a chi lo deve chiedere, alla cassiera del
supermercato?
D - Secondo lei, se questi
oli vengono dall'estero ci deve essere scritto
sull'etichetta?
DONNA 2
"Certamente,
sempre ci deve essere scritto, tutto ci deve essere scritto"
DONNA 3
"Se Bertolli
mi vende dell'olio toscano invece è realmente tunisino potrei smettere di
comprare..."
D - Ma non c'è scritto
neanche che è toscano, non c'è scritto niente.
DONNA 3
"Bisognerà che
rivedano tutta la forma etichettatura io credo che sia opportuno che lo
dicono, non lo so"
Autore
Non sarebbe più
semplice per esempio, tante ditte che utilizzano oli stranieri che usano
lo scrivano?
GIOVANNI ALEMANNO - Ministro
delle Politiche Agricole
"Sì sarebbe più semplice, però anche il
sistema di produttività italiana non è pronta ad una operazione di questo
genere perchè ancora oggi ci sono delle resistenze e vengono comunque
prodotti degli ottimi oli che però sono ancora miscellati fra oli italiani
e oli esteri, è chiaro che a noi questo non fa piacere, è però altrettanto
chiaro che imporre dall'oggi al domani una disciplina rigida, potrebbe
creare dei gravi scompensi produttivi e dei problemi di carattere
occupazionale all'industria certamente"
Autore
Eppure le
industrie che vogliono vendere l'olio negli Stati Uniti hanno dovuto
specificare tutti i paesi di provenienza dell'olio, senza creare nessun
scompenso produttivo né occupazionale, semplicemente perché lo impone la
legge degli Stati Uniti.
STEFANO LEONANGELI -
Direttore generale Carapelli
(Leggendo l'etichetta su bottiglia da
esportazione): Il prodotto contiene selezione di alta qualità di extra
ergine dall'Italia, dalla Grecia dalla Spagna e dalla Turchia.
Autore
Cosi' ha dovuto
fare anche la Bertolli.
(leggendo etichetta bottiglia della Bertolli da
esportazione) : extrav ergine olive dall'Italia, Grecia, Spagna
imbottigliato in Italia.
Questo è quello che va in America?
MARCO DE CEGLI - Direttore
Bertolli:
"Questo è il gentile che va in America che è identico
alla formulazione del gentile in Italia."
D - Perchè non lo fate anche
in italia?
MARCO DE CEGLI -
Direttore Bertolli:
"Ma se non è richiesto dalla legge ma perché
dobbiamo farlo?"
Autore
È per
correttezza di informazione dobbiamo dire che in Italia l'unica bottiglia
che specifica la provenienza è quella dell'olio Coop. Coop è una
collaborazione di Grecia, Spagna e Italia
IN STUDIO MILENA
GABANELLI
Il fatto è: ma quanto olio viene da altri paesi? E quali?
Giusto per saperlo. Che oli sono? Sono sottoposti a controlli? Il sistema
di analisi autorizzato dalla Comunità Europea permette di individuare le
sofisticazioni? Ci sono delle frodi? Pare proprio di si.
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"I tipi di frode sono state molteplici e
numerose, con diverse e qualità e quantità, quella che scoprimmo era
naturalmente l'immissione nel mercato di olio sofisticato ovvero sia, di
olio di nocciole che era miscelato con olio di oliva con percentuali e
tagli più consistenti dalla parte di olio di nocciola"
Autore
Dunque le frodi
esistono, si tratta di miscele con olio lampante oppure con olio di semi
spacciato per extra vergine, ma, e qui c'è la sorpresa, i sistemi di
analisi a disposizione delle autorità e riconosciuti dalla comunità
europea, non sono in grado di individuare le frodi, quindi un olio molto
acido si può deacidificare e nessuno se ne accorge.
D - E' vero che i vostri
sistemi di analisi non riescono a individuare la
deacidificazione?
GIOVANNI LO PIPARO -
Ispettore repressione frodi
"I metodi ufficiali di analisi non
riescono a colpire interamente le frodi, questo lo possiamo dire con tutta
tranquillità"
Autore
Eppure metodi
di analisi che individuano le sofisticazioni esistono.
D - Voi ci riuscite ad
individuarlo?
LUANA L. IMPERIALE - Lab.
Finoliva Global Service - Bitonto (Bari)
"Diciamo di sì"
D - Ci riuscite o
no?
LUANA L. IMPERIALE - Lab.
Finoliva Global Service - Bitonto (Bari)
"Ci riusciamo"
D - Questi sono gli oli che
analizzate, tutte le marche praticamente?
Marche famose insomma no?
Senta lei ci può dire le marche dove avete trovato queste
sofisticazioni?
LUANA L. IMPERIALE - Lab.
Finoliva Global Service - Bitonto (Bari)
"Non mi faccia dire
marche, perché non è il casi, il discorso è che son oproblemi ormai
riscontrati, nel mondo dell'olio ormai riscontrati, che mondo si conoscono
però non ci mettono nelle condizioni di denunciare queste cose perché se
non ci sono delle metodiche che ci permettono di dire che quell'olio è
esattamente così , nessuno si può esprimere ufficialmente nel
dirlo"
Autore
Ed è proprio in
Puglia che si è chiacchierato molto su arrivi spropositati di oli di semi
che si sospetta, venga trasformato in olio di oliva extra
vergine
MARCO MANGANO - redattore
Gazzetta del Mezzogiorno
"In Puglia esiste la grande mente o per
lo meno una delle più grandi menti italiane di sofisticazione
dell'olio"
Autore
Senza giri di
parole si sospetta proprio della più grande raffineria italiana di
monopoli, abbiamo girato la domanda al presidente
LEONARDO MARSEGLIA - casa
olearia italiana
"Tutti i giorni l'ispettore frodi, N.A.S., tutti i
giorni si mettono a ridere quando vengono qua, fanno i campioni e venti
trent'anni che vengono qua, non hanno mai trovato una bottiglia d'olio
fuori posto"
D - E l' olio di nocciola che
si dice che viene.....
LEONARDO MARSEGLIA - casa
olearia italiana
"L'olio di nocciola è un olio che se uno lo mette
al 10% nell'olio d'oliva non se ne accorge nessuno perché non esiste oggi
un analisi per rivelarlo"
MARCO MANGANO - redattore
Gazzetta del Mezzogiorno
"Vende anche molto all'estero, spacciando
il suo prodotto per l'olio extra vergine"
D - Italiano?
MARCO MANGANO - redattore
Gazzetta del Mezzogiorno
"Sì, made in Italy"
LEONARDO MARSEGLIA - casa
olearia italiana
L'olio è come una bella donna non è detto che le
più belle donne ci sono in Italia. Ma lei l'ha messo in bocca quest'olio,
le è piaciuto, c' ha la bocca bella ma che cosa le frega da dove
viene?"
Autore
Da dove viene
ce ne frega eccome! Adesso però, vediamo di capire quello camuffato dove
va.
GIOVANNI LO PIPARO -
Ispettore repressione frodi
"Dove va praticamente negli
stabilimenti raffinerie e i centri di lavorazione possiamo
dire"
D - L'industria
olearia
GIOVANNI LO PIPARO -
Ispettore repressione frodi
"L'industria olearia"
D - Anche grosse
marche?
GIOVANNI LO PIPARO -
Ispettore repressione frodi
"Anche, anche grosse marche
praticamente, ecco..."
Autore
Grosse marche,
ma nessuno si assume la responsabilità di fare nomi e cognomi, proviamo
dal pubblico ministero.
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"Sono in atto d'Israele, nei confronti
dei quali stiamo ancora oggi celebrando il processo"
D - Ho capito, però se
qualcuno prendeva quest'olio e lo vendeva
DOMENICO SECCIA -
Pubblico Ministero Procura di Bari
"Certamente"
D - E chi è? Sono
italiani?
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"E si certamente, l'olio, l'olio era
commercializzato in Italia"
D - Ci può fare qualche
nome?
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"No, io i nomi, questi nomi i nomi non
ne faccio..."
D - Comunque sono ditte
grosse?
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"Certo, anche, anche e
soprattutto...."
Autore
Quello che è
certo, però, è che in Italia arrivano tonnellate di olio contraffatto tra
cui quello di nocciola che si trasforma in olio d'oliva per strada anzi
per mare.
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"Che l'olio partiva da quelle sedi come
olio di nocciola, cioè dalla Turchia si vendeva olio di nocciola, erano i
vari passaggi che poi commutavano, anche certamente, attraverso i vari
documenti doganali, attraverso i vari stoccaggi nei porti dove l'olio
stazionava in olio d'oliva avente origine comunitaria"
Autore
In pratica
avviene la cosiddetta triangolazione e quando arriva in Italia ha libero
transito perché ha fatto tappa in un altro paese comunitario. E quindi non
è soggetto a controlli
D - Quanto ne arriva dalla
Grecia?
TOMMASO AFFINITA - Autorità
portuale Bari - presidente
"Guardi in quantitativi, ho provato
anche a chiedere proprio per rispondere anche a questa domanda,
quantitativi esatti non ne conosciamo, perchè ripeto, arrivando su camion
ovviamente le merci su camion, non è che è il camion che conta ai fini
statistici del porto, quindi i quantitativi saranno migliaia di
tonnellate"
D - Cioè, noi non li possiamo
sapere?
TOMMASO AFFINITA - Autorità
portuale Bari - presidente
"Non li possiamo proprio conoscere,
perché ripeto nn è un tipo di controllo, è un transito, qualunque camion
anche avesse altra merce a bordo..."
Autore
Però quello che
viene da paesi extracomunitari è soggetto a controlli, dove sbarca per
esempio quello sotto inchiesta?
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"Lei parla di porti d'approdo? d'approdo
finale? I porti d'approdo finale era per alcuni Barletta per altri era
Monopoli, in questa terra, naturalmente"
D - No Bari?
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"No, Monopoli"
Autore
E questo è il
porto di Monopoli, un porto mercantile, arrivano solo merci.
D - Che tipo di merci in
maggioranza arrivano?
LUCIANO PASCAZIO - Direttore
Dogana Monopoli:
"In maggioranza sono merci nel campo oleario con
prettamente olio lampante, olio di oliva e olio extra vergine"
D - Da dove
arriva?
LUCIANO PASCAZIO - Direttore
Dogana Monopoli:
"Arrivano prettamente dai paesi del nord Africa e
dalla Turchia"
Autore
Navi di olio
arrivano tutti i giorni, caricano autobotti e poi si dirigono, la gran
parte, proprio verso la raffineria di Monopoli
D - La maggiore quantità che
arriva che tipo di olio è?
LUCIANO PASCAZIO - Direttore
Dogana Monopoli:
"E' lampante"
D - Lampante dal
Paese?
LUCIANO PASCAZIO - Direttore
Dogana Monopoli:
"Il lampante dalla Tunisia"
D - Senta residui tossici ne
avete mai trovati in questi oli d'oliva ?
GIOVANNI LO PIPARO -
Ispettore repressione frodi
"Alcune volte, si adesso c'è il
problema degli idrocarburi policitici e aromatici, praticamente, la Sanità
l' ha segnalato, ci sono partiti dall'estero, proveniente che sembrano ci
siano questi idrocarburi"
D - Negli oli d'oliva?
dall'estero dove?
GIOVANNI LO PIPARO -
Ispettore repressione frodi
Dai paesi come Tunisia, Turchia,
Spagna
Autore
Ma perché se
esistono metodi di analisi che possono smascherare gli oli contraffatti
non vengono adottati? Perché questi metodi non sono riconosciuti dalla
comunità europea! basta dare un'occhiata all'ultimo regolamento
sottoscritto anche dal nostro governo.
FLAVIO ZARAMELLA -
Corporazione Mastri Oleari- presidente
"E' introdotto il fatto che
si possono lavorare, mediante coadiuvanti fisici, e come l'hanno
introdotto? attraverso una piccola frase che dice che si escludono dalle
lavorazioni coadiuvanti ad azione chimica o biochimica e quindi e quindi
indirettamente si introducono i coadiuvanti fisici che nel caso specifico
è il talco2
D - Il talco? perchè il talco
viene usato…?
FLAVIO ZARAMELLA -
Corporazione Mastri Oleari- presidente
"Perché il talco viene usato
specialmente in Spagna per trattare l'olio d'oliva"
D - In italia?
FLAVIO ZARAMELLA -
Corporazione Mastri Oleari- presidente
"In Italia no!, qui
evidentemente hanno dovuto, probabilmente fare un favore alla
Spagna"
D - Sappiamo che l'olio
d'oliva viene lavato addirittura ... si dice che dalla Spagna i mettono
talco insomma, che sono...
GIOVANNI ALEMANNO - Ministro
delle Politiche Agricole
"Lei deve tenere presente che i
regolamenti comunitari non vengono fatti solo dall'Italia e dal governo
italiano, i regolamenti comunitari vengono fatti dalla Commissione,
consultando i vari governi quindi è chiaro che ci sono state spinte e
contro spinte su questo terreno ed è altrettanto chiaro che noi abbiamo
intrapreso da adesso una battaglia contro delle produzioni di fatti da
altri Paesi che appoggiandosi su delle produzioni nord africane, non sono
assolutamente delle produzioni comparabili con quelle qualitative nostre,
quindi evidente che spazi per tentativi più che di sofisticazioni, di
aggirare la norma ci sono"
Autore
Quindi spazi
per raggirare, in questo caso il consumatore, ci sono nelle leggi, si
chiamano operazioni di lobby.
D - Senta un industria così grande
viene consultata a livello europeo quando si devono fare dei regolamenti
delle leggi?
MARCO DE CEGLIE - direttore
Bertolli
"Sicuramente, sicuramente noi siamo parte, con le nostre
opinioni, i nostri pareri tecnici del processo di formazioni delle leggi,
ovviamente..."
D - Con chi avete
contatto
MARCO DE CEGLIE - direttore
Bertolli
"…ma a abbiamo contatto con diverse divisioni della
comunità europea e abbiamo contatto in Italia con parecchie strutture
ministeriali, dal Ministero dell'Agricoltura, dal Ministero della Sanità,
Ministero dell'Industria, ovviamente il Ministero delle
Finanze"
autore voce fuori
campo:
Autore
E un altro
regolamento CEE, del 1995, ancora in vigore, sentite cosa
autorizza:
FLAVIO ZARAMELLA -
Corporazione Mastri Oleari- presidente
"In parole povere oli che
col nuovo regolamento dovrebbero essere dei lampanti, cioè che servono
esclusivamente per l'illuminazione quindi non commestibili, diventano
extra vergini! Questa è la politica della qualità degli oli vergini
d'oliva dell'unione europea!"
D - Chi l'ha approvato questo
regolamento?
FLAVIO ZARAMELLA -
Corporazione Mastri Oleari- presidente
"Tutti"
Autore
Sistemi di
analisi insufficienti e leggi permissive, immaginiamo la difficoltà per
chi deve combattere le frodi! proprio l'ispettorato per repressioni frodi,
nato ai tempi del metanolo, dove non può intervenire con le analisi
ufficiali, tenta altre vie
GIOVANNI LO PIPARO -
Ispettore repressione frodi
"Cerchiamo di andare a scandagliare
meglio il terreno per eventualmente colpire non soltanto dal punto di
vista chimico, dove abbiamo l'arma spuntata, ma se ci sono frodi dal punto
di vista della documentazione di accompagnamento, molte volte no,
movimentazioni magari non idonee"
Autore
Quindi si
interviene su documenti cartacei, ed è su questo che si basano poi i
processi.
D - Cose basate su prove,
insomma quest'olio?
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"Noi riteniamo di sì, anche perché, e
quindi torno ad un' altro tema scottante e sono basate anche su numerose
rogatorie internazionali"
Autore
Con la nuova
legge sulle rogatorie tutti i documenti di viaggio e delle società
straniere implicate in questi traffici, che provavano che l'olio in
partenza non era extra vergine, non sono utilizzabili
DOMENICO SECCIA -
Pubblico Ministero Procura di Bari
"È un processo a carico di
questi cittadini provenienti da Israele sia stata già sollevata in udienza
eccezionale"
D - Ho capito che non sono
documenti originali
DOMENICO SECCIA - Pubblico
Ministero Procura di Bari
"Esatto e naturalmente questo è un
problema di gravissima portata che indubbiamente condizionerà l'esito del
corso dei processi e soprattutto quando nel contrasto di fenomeni
transnazionali, procurerà moltissimi disagi"
autore, fuori
campo:
Quindi olio di semi trasformato per mare in olio di oliva si
può accomodare in Italia ancora meglio di prima. E qui però entra
direttamente in causa il nostro Governo
D - Partendo dal fatto che
noi abbiamo sentito l'ispettorato repressioni frodi, diceva dato che non
riusciamo ad individuare attraverso le analisi ufficiali queste frodi, noi
cerchiamo queste sofisticazioni attraverso altre vie ad esempio attraverso
il cartaceo, in base a questo ci sono dei processi in corso a Bari, a
Trani per l'olio che viene dalla Turchia però chiaramente chi si deve
difendere ha fatto ricorso alla legge sulle rogatorie
GIOVANNI ALEMANNO - Ministro
delle Politiche Agricole
"Che c'entra adesso la legge sulle
rogatorie? Scusi? Ma che sta dicendo? Questa intervista mi sembra fuori
luogo…"
Il Ministro Alemanno si
toglie il microfono e lascia la stanza, interrompendo così
l'intervista
IN STUDIO MILENA
GABANELLI
Proviamo a spiegarci e ritorniamo sull'esempio della
Procura di Trani. Qual è il problema? È che una società israeliana ha
spedito spedisce dalla Turchia un carico con dell'olio vegetale,
quest'olio fa scalo in un posto della Comunità Europea e poi riparte e
sbarca a Barletta come olio extra vergine, come per magia per strada ha
cambiato natura.
Ora per portare in tribunale la società che ha
compiuto la frode servono tutti i documenti che hanno accompagnato il
carico dal porto di partenza. Questi documenti sono stati spediti in copia
dalle autorità turche competenti alla procura di Trani ma secondo la nuova
legge sulle rogatorie, gli atti che provengono da un paese straniero non
possono essere in copia, pertanto il tribunale potrebbe non accettarli
come validi.
E ritorniamo al nostro olio, il miglior olio del mondo, e
con i contadini che fanno la fame.
Autore
Nel settore
dell'olio extra vergine la differenza tra il costo della materia prima e
il prezzo di vendita nei supermercati è davvero minima, queste aziende
sembrano dei veri e propri benefattori, ad esempio questo extra vergine
della grande raffineria di Monopoli viene rivenduto a 5900 lire 3 euro,
com'è possibile se il prezzo di mercato della materia prima è fissato
sulle 5500 lire?
D - 5900 lire al pubblico
vuol dire che voi lo comprate a molto meno dai frantoi
MARIO RENNA - casa olearia
italiana responsabile Qualità
"Noi dai frantoi lo compriamo al
prezzo di mercato, normalmente questo si aggira intorno alle 5000
lire"
D - Quindi a voi industria
costa 5500 al litro e noi lo troviamo sul mercato a 7000 lire? guadagnate
pochissimo?
STEFANO LEONANGELI -
Direttore Generale Carapelli
"Bé non guadagnamo molto"
Autore
Dunque occhio
al prezzo e, nonostante tutto, farsi furbo sulla lettura dell'etichetta,
dove non viene specificata la provenienza vuol dire che sono miscele di
olio italiano e estero, poi ci sono le miscele regionali e infine il dop,
di origine protetta che certifica la provenienza di una zona. Per gli
intenditori c'è addirittura l'olio che viene dal tipo della pianta, come
per il vino!
LUIGI VERONELLI -
scrittore
"Ecco io penso che il futuro della, del consumatore delle
diverse ma l'indicazione puntuale luogo per luogo, comune per
comune"
ROBERTO SCOPO - distributore
olio pregiato
Per il sud ha una potenzialità enorme l'80% dell'olio
prodotto in Italia è nel sud, queste milioni di potenziali aziende che
nascerebbero potrebbero dare del lavoro agli stessi figli cioè ci sarebbe
un rientro in casa dove oggi da tutte le campagne sono
scomparsi"
Autore
E adesso a
chiudere il re dell'olio
D - Lei è
Bertolli
GIULIO BERTOLLI
"Si,
sono io , direi di sì a buon diritto mi posso chiamare
Bertolli"
Autore
"Il signor
Bertolli ha ancora gli uliveti di famiglia da cui fa un buon olio extra
vergine"
D - Lei lo vende quest'olio?
GIULIO
BERTOLLI
"Diciamo che lo regalo, perché per vendere l'olio come lo
faccio io, sa c'è un vecchio detto in campagna, in campagna bisogna
scrivere tutto, anche i fiammiferi che vengono consumati, poi però, quando
arrivi in fondo alla pagina non tiri mai le somme perché se fai la
differenza tra l'attivo e il passivo smette di stare in campagna, non mi
chieda a quanto dovrei vendere, ma sicuramente a 70.000 lire a
bottiglia"
D - Comunque anche Bertolli
ai suoi tempi importava l'olio dall'estero?
GIULIO BERTOLLI
"Anche
Bertolli importava l'olio dall'estero, l'importavano tutti dall'estero,
perché principalmente le parlo degli anni 60' eprincipalmente la nostra
fonte di importazione maggiore era la Spagna"
D - Che tipo di olio
importavate?
GIULIO BERTOLLI
"Ma
dalla Spagna veniva tutto lampante"
D - Tutto lampante, per cui
si faceva l'olio d'oliva
GIULIO BERTOLLI
L'olio
d'oliva, l'olio d'oliva, l'olio, extra vergine veniva comprato in Toscana
in Umbria ecco in queste zone qua anche dal sud Italia...si comprava il
lampante, non si comprava l'extra vergine ma dell'extra vergine oggi tutti
sono alla ricerca dell'extra vergine, poi troviamo le varie etichette,
prima spremitura, spremitura a freddo, tutte diciture no perché poi… non
lo so il mercato dell'extra vergine anni fa rappresentava il 10% della sua
produzione ed era perché per pochi intenditori e di intenditori c'è ne
erano pochi. Se lei vendeva un extra vergine a Milano le dicevano che era
olio da motore!"
IN STUDIO MILENA
GABANELLI
E' vero, confermo. Pero' basta saperle le cose, e
sapendole uno puo' scegliere in modo consapevole. Come dire occhio al
prezzo, un olio buono costa, ma come dicono i medici, e' lo spazzino delle
arterie !